Che colore ha la felicità?
Dopo mesi di grigio e piatto silenzio si torna a scribacchiare.
Con il trantran della nuova sede siamo stati tutti impegnati e, ahinoi, è stato proprio poco il tempo dedicato a questo #PIZZABLOG.
Le novità, tra una pizza e l’altra sono state molte e non sapremmo da dove cominciare a raccontarvele.
Quindi cominciamo dalla fine.
Cominciamo da oggi.
Sono in biblioteca e, scrivendo qui, mi prendo una pausa dallo studio.
Curioso in giro con lo sguardo, vedo libri di cui neanche capisco il titolo e intravedo autori che invece considero amici. Sorseggio il caffè e mi trovo a sognare ad occhi aperti sfiorando con il dito le copertine di guide dei paesi più esotici del mondo.
Direte voi, ‘E a noi questo cosa interessa? Che c’entra con #PIZZAROAD?’
Rispondo io, c’entra eccome! Non sono con i compagni di corso, no!
Nel posto vicino al mio c’è Nicolas, il pizzaiolo: concentratissimo, quasi immobile, tiene la matita salda tra le dita e gli occhi gli scorrono veloci e attenti tra le cifre che riempiono il foglio che ha davanti.
Quanti nuuumeri!
Ha provato a spiegarmi bene cosa stia facendo, ma devo ammettere che non ho proprio capito.
Comunque si laurea, settimana prossima!
Per questo è così concentrato.
Per questo mi sono alzata e passeggio tra gli scaffali, non vorrei sconcentrarlo con la mia irrequietezza!
Siamo qui per sbaglio, devo ammetterlo. Per colpa mia, devo ammetterlo.
Nel senso che generalmente io preferisco studiare a casa; leggere a voce alta, raccontarmi quello che imparo e ogni tot fare un balletto per alleggerire il cervello.
E in biblioteca non si balla!
Siamo qua perché l’altro ieri, in pizzeria, ho perso il telefono.
Direte voi ‘E a noi questo cosa interessa? Che c’entra la perdita del telefono con la biblioteca? E per di più, se lo hai perso in pizzeria non lo hai perso, è in pizzeria!’
Rispondo io, ‘C’entra tutto, eccome! Lasciatemi spiegare!’
Sabato sera è stata una seratona. Ma seratona ona ona!
É partita normale, con Nicolas che svoltola impasto, La Fra che prepara le scorte, Cespo che mette la musica giusta e io e Andre che facciamo catena umana tra lavello e lavastoviglie.
‘Prendi questo! Il piatto ci sta? Questo è pulito? Qui ci sono sei tazzine. Sei CHICHERE! Dai Andre sei lento! Sì ma Ale c’ho due mani!’
E poi è venuto fuori che Nicolas si laurea, appunto.
E quindi si è deciso che poi, a fine lavoro, si andrà tutti a fare un brindisi. Un brindisi veloce, però, perché ‘domani dobbiamo imbiancare’.
Quindi, tutti contenti, ci siamo incamminati verso quello che sembrava essere un sabato sera come gli altri.
E invece è successo che dopo lavoro non siamo mica andati a fare il brindisi per Nick.
E sapete perché?
‘No!’, direte voi!
Ve lo dico? Ma ve lo dico sinceramente? Senza pudore?
!HO FATTO UN DISASTRO!
Ho fatto un colorito disastro.
Perchè ecco, questo sabato sera io ero fattorina. Fattorina non con lo scooter, non con la bici, non con il Panda, ma col Fiorino, quello bianco carino.
E il cassone del Fiorino non è il cassone di un furgone one one, ma è comunque un cassone.
E nel cassone del Fiorino ci sta un saaacco di roba!
Ci stanno un sacco di sacche delle pizze, ci stanno le latte dei pomodori, le cassette della verdura, un sacco di sacchi di farina… e anche un sacco di cassette di insaccati…
Ma questo sabato sera, nel cassone del Fiorino, ci stavano un sacco di secchi di colore per le pareti.
Ahi, ahi.
Dunque, sabato sera, prima di fare il primo asporto, ho aperto il cassone.
Ho visto i secchi di colore e ho visto le latte di salsa di pomodoro.
E ho pensato ‘Guarda qua quante cose ci son qui! Dai che il pomodoro me lo tengo davanti, che non si sa mai, fai una curva un po’ troppo veloce e il Fiorino si riempie di popopopopopopomodoooro!’
E sentendomi dentro Rita Pavone (one one), ho messo la sacca delle pizze nel suo posto giusto, al sicuro da ogni possibile inconveniente, ho messo sul sedile del passeggero il pomodoro e sono partita alla volta di Trento Sud.
“Viiiiiva la papa
Tra 100 metri, alla rotonda, prendi la prima uscita e continua su via Degasperi
pappaaa col popopopopo
Prendi la prima uscita e continua su via Degasperi
popomodoooro’’
Le casse del telefono (che ancora mi accompagnava lungo le impervie strade della città) sopravvivevano al bipolare input che arrivava loro, tra Google Maps e Spotify- playlist Rita Pavone-pomodoro-ye-ye
E sono arrivata, ho parcheggiato, aperto il cassone, preso la sacca, portato la pizza, ringraziato, salutato, ‘Grazie, buona serata, buon appetito!’
Tornata in macchina, ho scritto sul gruppo Whatsapp per avvertire che stavo tornando:‘Riparto!’
E brummm, verso la pizzeria!
Viiiiiva la papapappa con il popopoBUMMpopopopomodoooroo
E bene, sono arrivata in pizzeria, ho spento la musica (quindi ho preso in mano il cellulare per schiacciare STOP), ho afferrato la sacca e sono entrata.
Sul bancone mi aspettava una seconda consegna, già pronta per essere asportata.
…
“Un momento, non so dove andare, mi serve il navigatore”
…
Ecco, da qui in avanti nessuno più sa che fine abbia fatto il mio telefono.
Mi sono quindi fatta prestare quello di Cespo e via.
Mamma mia quello che ho visto, quando ho aperto il portellone!! (One one!)
Il fondo nero del bianco Fiorino era diventato di un grigio/marroncino non proprio carino.
Vi spiego: di ritorno dalla prima consegna, quel BUMM che ho percepito con un angolino di orecchio tra popopo e popopopomodoooro, probabilmente non era un colpo di grancassa a caso nella traccia che stavo ascoltando; si trattava bensì di uno dei secchi di colore che sarebbero serviti domenica per imbiancare (e qua, un lettore attento si dovrebbe chiedere se son daltonica, dato che ho appena parlato di un colore tendente al marroncino. Come si può imbiancare col marrone? Ma per sfatare ogni possibile dubbio sarò chiara, limpida, trasparente: sui muri di #PIZZAROAD ci sono due zone di quel colore che non so definire, e che, devo essere sincera, dona proprio un tocco in più a tutto il locale! Se volete capire di che colore si tratta non vi resta che venire a guardarlo di persona! 😉
Ecco. Dicevo, tale secchio di colore, evidentemente in seguito ad una mia curva troppo entusiasta, aveva deciso di aprirsi e lasciare il suo contenuto ad un vagabondaggio giocondo in lungo e in largo alla scoperta degli ampi confini del Fiorino.
Che gioia.
Però avevo salvato il popopomodoro, eh!
Vi lascio immaginare le reazioni degli altri, quando ho dato loro la notizia! Un paio si son messi a ridere, qualcuno s’è leggermente adirato e qualcuno ha ignorato la cosa, qualcun altro non ha finito di farcire la pizza ed è corso fuori a guardare.
Ahi ahi
E quindi Andre, abbandonato dalla Compagna Fattorina (che sarei io), si è fatto tutto le consegne, gli altri hanno continuato a fare quello che facevano ed io ho iniziato a pulire il disastro.
-nel frattempo, mentre grattavo, sciacquavo e strizzavo, in fondo al mio cuoricino cominciava a farsi largo l’ipotesi che il mio telefono quasi nuovo potesse in qualche modo essere li, da qualche parte, con un colore diverso dall’originale ma pur sempre fisicamente percepibile…-
Dopo poco è arrivata ad aiutarmi La Fra, un po’ dopo ancora è arrivato Cespo e alle tante ce l’abbiamo fatta. Abbiamo pulito ogni traccia di colore, sia dal potente mezzo, sia dall’asfalto intorno al suddetto, che povero, pure quello non è che se la stesse passando troppo bene! (Diciamo che se l’è vista grigia ah ah ah). Beh, il cellulare non s’è trovato!
Comunque, le operazioni di pulizia sono durate quel che dovevano durare, per questo, ecco il succo di tutto il testo, non siamo andati a fare il brindisi per festeggiare Nick.
La serata è finita con noi 5, esausti, davanti alle nostre 5 pizze. Non so a che ora della notte.
Quindi, oggi sono in biblioteca con Nick perché stamattina sono passata qui vicino, all’ufficio oggetti smarriti.
Mentre il mio amico pizzaiolo laureando studia veramente, io scrivo queste righe.
Colgo l’occasione per scusarmi a nome di tutto lo staff per gli eventuali cinque minuti di ritardo con cui vi sono arrivate a casa le pizze, sabato sera! Mea culpa!
(Visto che c’era il nesso con #PIZZAROAD?)
Colgo l’occasione per scusarmi anche con Nick, La Fra, Cespo e Andre, perché non abbiamo brindato all’imminente laurea, e colgo l’occasione anche per, così, dire chesemagariforsenonsisamai qualcuno trova un telefono in giro, intorno alla pizzeria, può essere che sia il mio!
Ale